Francesco Costa racconta come si è appassionato del suo termostato intelligente (qualcosa di simile a Nest).

Sono diventato improvvisamente maniaco di temperature, calcoli e programmazioni, percentuali di utilizzo della caldaia ed escursioni termiche. Una volta tiravo fuori l’iPhone dalla tasca e aprivo Twitter, quando ero annoiato: ora apro l’apposita app del termostato e muovo mezzo grado più in là, sposto mezz’ora più in qua, faccio test, cerco pattern e strategie per rendere il tutto più efficiente. Il mio vecchio termostato non si programmava nemmeno quindi mi ripeto che l’eccitazione è giustificata da questo, oltre che dalla speranza di risparmiare qualcosa – più di qualcosa – alla fine dell’inverno: lo faccio per risparmiare, lo faccio per l’ambiente. Ma penso che la verità sia un’altra e abbia in qualche modo a che fare con le manie del self-tracking: dentro di me, lo faccio solo per i grafici.

“Lo faccio solo per i grafici” è quanto potrei a mia volta affermare riguardo al Jawbone UP[1. Ho un Jawbone UP non tanto perché credo mi aiuti a tenere uno stile di vita più sano, ma per i grafici su come ho dormito.], o per descrivere la mia fissazione con tutto ciò che rientra sotto l’etichetta quantified self: non avrei problemi ad appassionarmi di una lavatrice collegata alla rete.

Felton ci capirebbe.