Tre giorni dopo l’arrivo dell’iPad, tre giorni dopo l’utilizzo dell’iPad, un utilizzo incessante, si inizia a ricollegare la mente precedentemente annebbiata e sopraffatta dalla bellezza, riuscendo a riconoscere, anche se solamente in parte, i difetti dell’oggetto.

Il più fastidioso di tutti appartiene a Safari, che sicuramente non offre il miglior modo di navigare la rete come Apple tenta di farci credere, seppur la navigazione sia piacevole e buona nel complesso. Il problema principale riguarda la gestione di più finestre contemporaneamente, che non è ben supportata come sull’iPhone: le pagine secondarie, quelle che non si stanno visualizzando, non rimangono aperte ma vengono ogni volta che se ne ha bisogno ricaricate, questo significa che se ne avete aperte contemporaneamente cinque solo quella su cui vi trovate rimarrà visibile, le altre, quando deciderete di visualizzarle, dovranno ricaricarsi, scaricando di nuovo immagini e testi. È molto fastidioso, perché rallenta non di poco la navigazione, impedendovi di passare rapidamente da una pagina ad un’altra. Un altro difetto di Safari: non offre la ricerca di parole all’interno di un testo.

L’altro difetto riguarda l’App Store: purtroppo le applicazioni in vendita non sono poi così belle. Ce ne sono alcune, poche, indispensabili, ma perlopiù si trovano applicazioni pattumiera, come quelle presenti sull’App Store per iPhone, che però è pieno anche di gioielli. In questo caso invece già sfogliando la seconda pagina di una categoria si iniziano a intravedere software dall’icona orrenda e dal contenuto e dalle funzioni addirittura peggiori. Insomma, a parte quel mucchietto di App su cui si son lette decine e decine di recensioni, a parte i must have, sull’App Store, almeno per ora, non troverete programmi che vi stupiranno. O non ne troverete così tanti come sul corrispettivo store per iPhone.