Automattic, l’azienda dietro WordPress, ha acquistato il dominio di primo livello .blog. Dal prossimo autunno inizieranno le registrazioni — dicono che i prezzi saranno in linea a quelli di altri domini di primo livello, e che saranno aperte a tutti (non servirà, ad esempio, avere un sito che risiede su WordPress.com per farne uso)

Un paio di mesi fa ho giocato un po’ con Jekyll, e mentre sto seriamente considerando di adottarlo per il mio sito personale, che si aggiorna raramente e non è un blog, ancora non capisco come si possa utilizzarlo come piattaforma di blogging: la facilità con cui WordPress permette di postare in qualsiasi situazione — pur con tutti i suoi difetti — è impareggiabile.

Don Melton (che ha avviato Safari e WebKit ad Apple, anni fa), che da anni utilizzava una piattaforma di blogging statica creata da sé, si è recentemente arreso passando a WordPress per le stesse ragioni:

While the free-range, handcrafted, artisanal nature of the HTML previously here afforded me a certain self-righteous smugness, a static generator can be pain in the ass to use every day. And though I liked the command line Magneto required, I didn’t want to spend all my time there with it.

What I really needed was a publishing system easily accessible from anywhere — even mobile devices — to quickly create and deploy content. Which is the whole point of having a blog that people want to read.

WordPress:

The new WordPress.com codebase, codenamed “Calypso,” moves WordPress.com away from MySQL and PHP. It’s built entirely in JavaScript, and communicates with WordPress.com only using our REST API. This means the new WordPress.com is a browser-based client for our API, just like any other application built on top of it — lighter, faster, and more flexible for a mobile-focused world.

È completamente in JavaScript, basato su REST API 100% aperte. In altre parole, fa a meno di PHP e MySQL. Ma.tt, sul proprio blog, motiva la decisione di abbandonare le fondamenta utilizzate fino ad ora così:

The basic paradigms of wp-admin are largely the same as they were five years ago. Working within them had become limiting. The time seemed ripe for something new, something big… but if you’re going to break back compat, it needs to be for a really good reason. A 20x improvement, not a 2x. Most open source projects fade away rather than make evolutionary jumps.

So we asked ourselves a big question. What would we build if we were starting from scratch today, knowing all we’ve learned over the past 13 years of building WordPress? At the beginning of last year, we decided to start experimenting and see.

Invece di wp-admin, è possibile gestire il proprio blog (i propri blog) da un’unica interfaccia: quella di wordpress.com (che, fra l’altro, è diventato open source). È l’opzione di default per i blog su wordpress.com, mentre può essere attivata via Jetpack sui blog installati sul proprio spazio, tramite wordpress.org.

Spiegano:

Is this a new WordPress?

This is a new interface for WordPress, in use now at WordPress.com and in the desktop app. It’s a modern take on how to write and manage content, that retains the same open source WordPress at its central core, powering everything through our REST API.

Will this be replacing WP-Admin?

We’re laying an entirely new foundation for a generation of apps and services built on WordPress — but whether the Calypso codebase eventually becomes part of core WordPress and replaces WP-Admin is up to the WordPress community.

Qui c’è il dietro le quinte dello sviluppo. L’applicazione per Mac, invece, si trova qua.

Svbtle è una piattaforma di blogging, poi elevata a network, su cui scrive un gruppo selezionato di geek. Si distingue per la grafica minimalista, che ripropone anche nell’area di amministrazione. L’ambiente di scrittura è piacevole e senza distrazioni, in stile iA Writer (e supporta markdown). Ricardo Rauch ha pubblicato su GitHub un clone per WordPress, sia della grafica che del pannello di amministrazione [1. Si può utilizzare anche solo il secondo, facendo login a dominio.com/wp-svbtle]. Che se c’è una cosa che ha di brutto WordPress, è la bacheca.