Perché Twitter sta morendo lentamente
Twitter non cresce, e la cosa non mi stupisce. Come ho più volte lamentato, il Twitter di oggi è molto diverso da quello a cui mi iscrissi nel 2006 — spesso sembra di parlare da soli, e credo ciò sia dovuto alla disconnessione fra quello che io, utente con una piccola cerchia di followers, voglio e quello che Twitter fa e ha fatto per accontentare media e celebrità.
Invece di dare nuovi strumenti ai propri piccoli e medi curatori (quelli che avevano fornito il carburante del suo successo) per curare le proprie nuove community online, ha tagliato i ponti con gli sviluppatori indipendenti assegnando di fatto due ruoli: pubblico indistinto o personaggio da mass-media. […]
Twitter ha dimenticato una delle regole principali della Rete: senza vantaggio per la Rete, non si può contare su di essa. La Rete non è una risorsa da sfruttare ma un ambiente da costruire insieme. […]
Perché gli utenti dovrebbero iscriversi in massa a Twitter oggi? Per fare da spettatori ai vari personaggi che già vedono in tv e sulla stampa? O per ‘televotare’ in una trasmissione? O per seguire le gesta del proprio personaggio preferito?
Twitter è passato da social network a news network, e come conseguenza sembra essere sempre più difficile per un utente qualsiasi venire ascoltato. La possibilità di entrare a contatto con persone a caso, e per queste di inserirsi nelle conversazioni altrui, era la vera forza del social network, ed è ciò che Twitter ha perduto scegliendo di essere più elitario.
Twitter permetteva di instaurare conversazioni casuali con estranei — purtroppo, è sempre più difficile farlo.