Persone ridicole

Silvio Berlusconi, nel 2011:

“Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni”.

Spero che coloro che fanno paragoni fra le proteste in Spagna e le code fuori dagli Apple Store[1. Che poi ci sono code anche fuori dagli Apple Store spagnoli: le cose non sono mutuamente escludibili] — e facebook è pieno di banalità di questo tipo, declinate in modi diversi — si rendano conto che non sono sagaci, né intelligenti. Sono arroganti e pomposi, fanno assunzioni sulla vita altrui sulla base di un singolo elemento. Se me lo permettete, o anche se non: sono dei poveri cretini. Magari questo circolo di intellettuali si scorda che fumando o bevendo birra ogni sera — mentre prende decisioni su come migliorare il pianeta senza mai distrarsi da questo obiettivo — ne spende altrettanti, di soldi. Oppure, vogliono farci credere, loro li investono tutti in volontariato?

Piantiamola, con i moralismi. È un peccato che a ogni lancio di un iPhone si ripeta la solita sequela di banalità, è un peccato che certe persone non riescano a concepire che ciascuno ha interessi e priorità diverse: non c’è nulla di male, nulla, se una persona decide di investire i propri soldi in un iPhone 5. Così come non c’è nulla di male se a quello preferisce altro. Piantiamola con l’immagine delle pecore per rappresentare i clienti, e con tutta questa supponenza — se ci riflettono bene, forse possono rendersi conto che le loro scelte non sono più alternative; che la loro minoranza non è una minoranza.

Concludo, sperando (vanamente, lo so) che il tutto non si ripeta di nuovo al prossimo iPhone o iPad, con queste parole di Lorenzo Fantoni:

Io non mi metterei mai in coda per l’iPhone 5, ma mi sono messo in coda per tante altre cose in vita mia, se fossero migliori o peggiori non lo so. La verità è che tutti ci rendiamo ridicoli agli occhi degli altri per qualcosa, solo che non tutti hanno la sfortuna di avere un fotografo che passa li davanti. […] Che poi, voi siete proprio sicuri di spendere i vostri soldi (e il vostro tempo) in maniera più etica? Io assolutamente no.