Ridateci Google Maps
Premesso che mi trovo male come chiunque altro con le nuove mappe di Apple, dopo un’intensa giornata di utilizzo mi chiedo se molto non sia dovuto a una certa reticenza al cambiamento.
Che le nuove mappe siano inferiori rispetto all’alternativa di Google è innegabile, anni e anni di lavoro, uso e dati degli utenti (che adesso Apple potrà iniziare a collezionare per sé) le hanno rese effettivamente le più evolute sul mercato. Funzionano quasi sempre, mentre al contrario le mappe di Apple non funzionano quasi mai. Almeno nel mio caso, ho fatto quattro ricerche di tre differenti luoghi (negozi/musei/edifici) e solo una è andata a buon fine — per gli altri tre ho dovuto invece prima recuperare la via attraverso Google. Per essere chiari: dopo un’ora di utilizzo ero così frustrato che sono ricorso a una cartina. Di quelle classiche.
Trascurando questo (che comunque è un problema grave), la lamentela più popolare (che segue la precedente, già menzionata) riguarda la scarsità di informazioni. Come ha scritto Emanuele Menietti, in certi casi pare che le critiche siano dovuto al fatto che le nuove mappe di Apple non sono le mappe di Google. E dopo cinque anni di utilizzo, cambiare così all’improvviso, può creare smarrimento.
Emanuele mostra, utilizzando Milano come città, che in effetti i dati e i risultati ci sono tutti, e in alcuni casi si rivelano anche più precisi sulle mappe di Apple. Quello che spaventa molti utenti è il cambiamento (sono diverse, certo, non sono quelle di Google) e il fatto che a livelli minori di ingrandimento le mappe visualizzino meno informazioni. Per il resto, hanno persino alcuni vantaggi:
Le mappe di Apple hanno anche il vantaggio di essere vettoriali. Facendola semplice: significa che si caricano e si ingrandiscono più rapidamente di quelle di Google, e sono anche più semplici da navigare. Se fai ruotare due dita sullo schermo, la mappa si orienta di conseguenza, cosa che con la app di Google non si poteva fare. I nomi delle vie, inoltre, si adattano al nuovo orientamento e quindi sono sempre leggibili.
Se oggi uscisse un’applicazione per Google Maps la installerei all’istante, e non darei più alcuna chance alle mappe di Apple. Ed è una fortuna, per Apple, che Google sia così lenta. Perché forse ci vuole solo un po’ di abitudine, e alcuni giorni d’uso, affinché finiscano col piacerci. Apple le migliorerà, grazie ai dati che ricaverà dall’utilizzo. E un’alternativa a Google Maps non può che fare bene.
Detto questo, al momento sono un passo indietro per l’utente. Non perché si trova spaesato, ma perché la ricerca funziona veramente male. Sono in parte d’accordo con Anil Dash; Apple ha fatto questa modifica, nonostante i difetti delle sue mappe, perché ha messo le sue priorità davanti all’esperienza utente. Una novità, per Apple.