pointerMe ne vado da Internet per un anno

Lo fa Paul Miller, di The Verge. Ho già espresso la mia perplessità riguardo a queste decisioni:

Se permettiamo a noi stessi di dare la colpa alla tecnologia di distrarci dai nostri figli o dai rapporti con la comunità, allora la soluzione al problema diventa semplicemente fare a meno della tecnologia”. Ma è assurdo dare la colpa della perdita dei rapporti umani ad un mezzo che dovrebbe “connetterci” maggiormente.

Alcuni dei problemi di Internet, come l’information overload, sono dovuti più a noi che a internet stessa. Invece di migliorare le proprie abitudini e limitare l’uso ossessivo della rete, Paul ha deciso di lasciare tutta la rete per un anno. Una soluzione non solo drastica ma anche inefficace — elimina del tutto il problema, non lo risolve.

Mi pare che la migliore risposta, ironica, a questa scelta l’abbia fornita Harry Marks sul suo blog, Curious Rat, annunciando di essere in procinto di abbandonare la lettura, di qualsiasi cosa, per un anno.

saint andres (May 5, 2012)

In effetti le soluzioni drastiche spesso creano più danni che non benefici, talvolta è un po’ come nascondere la polvere sotto al tappeto per non vederla.
La questione poi sa tanto di quelli che si lamentano che con Facebook non esiste più la propria privacy e poi scrivono un messaggio di stato anche quando vanno in bagno.