Fermiamo questo tipo di lotta alla pirateria
La pirateria non è sicuramente una cosa giusta, ma continuare a ricordarlo e ad accusare in maniera moralista chi ne fa uso non cambierà le cose. È un fattore di sistema, inestinguibile. Bisogna imparare a conviverci e riuscire a batterla in altro modo.
Per esempio rendendo più appetibile, semplice ed economica, la legalità. Rendendo la fruizione legale di materiale digitale piacevole (via i DRM, via i limiti di ogni genere). Una lotta vana, impotente e rancorosa, contro “i siti pirata” non credo proprio sia la soluzione.
Scrive bene Carlo Blengino sul Post:
L’ultimo spot antipirateria postato da FIMI su Youtube e prodotto in collaborazione con Confindustria Cultura e SIAE è un’impietosa rappresentazione di parte dell’industria musicale italiana: quella che non ha ancora capito cos’è Internet, e che si batte con ogni mezzo per ottenere il famoso regolamento AGCOM sulla tutela del copyright in rete.
(via Mantellini)
pippo (April 8, 2012)
L’unico che ha detto qualcosa di sensato è stato Battiato, non perché abbia nominato Jobs, ma perché è stato l’unico a non scagliarsi contro gli utenti.
Gli altri sono una manica di rincoglioniti che hanno vissuto una vita di guadagni solo perché quella corrente di musica italiana da loro rappresentata ha sempre fatto schifo, ma è stata ascoltata da milioni di ignoranti musicali.
Carolus (April 8, 2012)
C’è una parola che ben si adatta a questi personaggi, Battiato escluso, ed è “tromboni”.
Santiago (April 9, 2012)
Vorrei farvi notare che Battiato è come gli altri, sono stati presi come testimonial, ed è evidente che stiano parlando attraverso un copione. Detto ciò, mi chiedo, perché escludete Battiato? Io non lo escluderei affatto, visto che Jobs ha – e qui cito il post di Blengino che voi stessi avete linkato – auspicato “un web fatto di DRM e sistemi di lock-in.”
Mi fa un po’ ridere che abbiate evidenziato le parole di Blengino che più vi convenivano e allo stesso tempo vi auspicate controlli “via i DRM, via i limiti di ogni genere”. Quando poi lo stesso autore che usate per avvalorare la vostra tesi e linkate esplicita che neppure questa è la via, e definisce l’idea di Jobs come quella di un giardino recintato. Ed ha ragione, aggiungerei. Non siete così diversi da chi ha prodotto il video.
uras (April 9, 2012)
Concordo in parte con questo spot (vedendo il problema dal lato dell’artista) ma condivido comunque il pensiero dell’utente quando deve sborsare tanti soldi per un singolo CD che aumenta di prezzo grazie alle innumerevoli tasse da pagare su ogni singola copia. Credo che gli artisti abbiamo ragionissima quando dicono che il futuro sono le piattaforme digitali: personalmente le uso da qualche anno e non potrei trovarmi meglio.
Marco (April 25, 2012)
L’idea sbagliata è quella del “cd”, del contenuto singolo. La nuova via è quella dell’abbonamento: nessun limite e un piccolo costo mensile. Non sfrutterai mai tutti i contenuti e gli artisti devono dare il meglio per farsi pagare i contenuti (in base al numero di download).
Io ora uso spotify, ma in Italia non si può ancora avere.. Come al solito siamo indietro. Per fortuna che me ne sono scappato all’estero.. 🙂
Ciao