Anche io!
Google ha lanciato Google Drive, la cui filosofia è riassumibile in anche io! Anche io voglio un social network, ecco Google+, anche io voglio Dropbox, ecco a voi Google Drive. Non c’è nulla di sbagliato nell’anche io, tuttavia affinché persuada gli utenti dei preesistenti servizi a migrare è necessario che oltre la novità vi sia qualcosa di estremamente interessante e vantaggioso, qualcosa che convinca, anche terminato l’hype iniziale — dovuto alla novità.
Non c’è, in Google Drive. Non c’è in molti dei servizi che Google ha introdotto negli ultimi anni. Manca quella cosa, quel quid, che ti rende interessato e stupito. Il sottoscritto, in un articolo (“Aspettativa zero“) di novembre:
Google sembra sempre di più la Microsoft degli anni 80. Non crea prodotti con lo scopo di fare qualcosa di decente, che funzioni, che sia meglio di ciò che già c’è in commercio. Crea prodotti per non restare indietro rispetto alla concorrenza.
Non è più capace di stupire, Google. Invece di creare servizi che risolvano i problemi degli utenti ne crea altri che risolvono i propri. Quindi un social network, perché era rimasta indietro, e un clone di dropbox — anche in questo caso, era dal 2006 che se ne parlava.
Eppure, di opportunità ce ne sarebbero, di cose ancora da costruire e problemi tuttora da risolvere. Ma, a quanto pare, preferiscono rincorrere gli altri.