‘Google ha dimenticato perché l’amavamo’
Dopo l’articolo di James Whittaker, anche Gizmodo torna sulla “questione Don’t Be Evil” chiedendosi se la ragione della crisi di popolarità di Google non sia dovuta soprattutto alla morte della ricerca (a mio dire un po’ enfatizzata) sostituita dai social network e dalle domande specifiche, dirette e personali.
Non lo condivido appieno, ma sicuramente l’articolo ha degli spunti interessanti come questo:
Google non è più principalmente un motore di ricerca. Certamente, la ricerca è un prodotto centrale, ma non è più il prodotto centrale. Il prodotto centrale è semplicemente Google. […] Google ha dimenticato perché l’amavamo. Ha degradato il suo prodotto di punta in un servizio per la promozione degli altri.
Sull’argomento un’interpretazione diversa la offre Farhad Manjoo che ritiene Google non sia più diabolica di Apple, Amazon o altri avversari, quanto piuttosto si sia attirata contro l’attenzione ostentando di continuo la sua pretesa bontà. Pratiche anche fastidiose che tutte le aziende normalmente mettono in atto — si pensi al 30% tenuto da Apple su ogni rivista venduta tramite iOS — a Google sarebbero precluse. Il loro motto, insomma, gli si è ritorto contro.
Una cosa simile, si potrebbe dire, in realtà è successa ad Apple con “Think Different”, di frequente rinfacciato.