Il giusto riconoscimento
“It’s not where you take things from — it’s where you take them to.” — Jean-Luc Godard
Sono sempre stato molto attento alle citazioni su questo blog, ovvero a specificare dove ho preso una notizia o l’ispirazione per un determinato articolo. Tutte le volte che è necessario, cito l’autore del pensiero che sto riportando o la fonte della notizia di cui sto parlando. Non tutti lo fanno: alcuni pensano che tale pratica gli porti via visite, che sminuisca il loro ruolo.
Il mio modo di citare è semplice: se scopro una notizia sul tuo blog, il tuo blog ottiene un link. Se parlando di un argomento presento un’idea che un’altra persona ha espresso, specifico nome e blog di quella persona. Credo che la presenza di una categoria esplicitamente dedicata a linkare articoli altrui sia un chiaro simbolo di quanto ritenga importante l’attribuzione. Sembra banale, purtroppo non lo è. Purtroppo molti non lo fanno.
The Curator’s Code è un nuovo progetto di Maria Popova, la geniale mente dietro a Brain Pickings[1. Se non lo leggete, davvero dovreste cominciare. Penso sia il migliore blog a cui mi sono iscritto nell’ultimo anno]. Di The Curator’s Code vale la pena parlare anche solo per tentare di diffondere ulteriormente una pratica che dovrebbe essere più popolare. Lo scopo del progetto è semplice: creare uno standard per le citazioni su Internet.
Su Internet, ci sono due tipi di citazioni:
- I via, che segnalano la fonte diretta della notizia. The Curator’s Code propone di indicarli con il carattere unicode ᔥ. I via vengono utilizzati quando non si fa altro che ridistribuire la medesima informazione.
- Gli hat tip (HT) [3. Wikipedia li spiega così], che indicano la fonte indiretta di scoperta di una notizia: servono a ringraziare il blog — o la persona — che ci ha fatto scoprire l’articolo, il video, il post. Il carattere in questo caso è ↬
Più semplicemente: se vi propongo su twitter un articolo del The Guardian (ho scoperto x), dovrò utilizzare un via. Se una persona vede quell’articolo del The Guardian grazie alla mia condivisione, dovrà adottare un hat tip (ho scoperto x tramite y).
Il progetto, come scrivevo, è interessante. Se non altro, si propone di diffondere una buona pratica troppo spesso ignorata. L’importante non è tanto che utilizziate i caratteri unicode suggeriti ma che, in qualsiasi modo preferite, citiate quando è il caso di farlo.
I simboli unicode ᔥ e ↬ sono semplicemente delle abbreviazioni per il più familiare via e HT. Potete decidere di continuare ad usare via e HT nella vecchia maniera — l’obiettivo qui è di attribuire eticamente, indipendentemente da come lo si fa.