Cresciuti con la rete
“We, the Web Kids“, di Piotr Czerski; pubblicato dall’Atlantic e tradotto in italiano da Internazionale:
Abbiamo imparato ad accettare che troveremo molte risposte anziché una sola, e da queste possiamo dedurre la versione più probabile scartando quelle che ci sembrano meno credibili. Selezioniamo, filtriamo, ricordiamo e siamo disposti ad abbandonare le informazioni che abbiamo in favore di altre aggiornate e migliori, se ne troviamo.
Per noi il web è una sorta di memoria esterna condivisa. Non dobbiamo ricordare dettagli superflui: date, calcoli, formule, nomi di strade, definizioni particolareggiate. Ci basta avere un riassunto, l’essenziale per elaborare le informazioni e riferirle ad altri. Se ci servono i dettagli, possiamo recuperarli nel giro di pochi secondi
C’è qualcosa di molto vero, in queste parole. Ma soprattutto c’è l’importanza, oggi quanto mai tale, di essere in grado di filtrare l’informazione e distinguere quella rilevante, e veritiera, da quella che non vale nulla. Su Internet si trovano articoli e saggi per avvallare qualsiasi ipotesi e, con un click in più, per smontarla. Sta alla persona, e alla sua bravura nel filtrare e orientarsi in questo “nuovo mondo”, capire e scegliere correttamente a cosa prestare la sua attenzione.