Cosa significa amare qualcosa su Internet?
Maybe that’s a resonable definition of love on the internet or anywhere else: to love is to return.
Robin Sloan ha scritto un breve saggio pubblicato sotto forma di applicazione per iPhone. Si chiama “Fish: a tap essay“, ed è un manifesto che inizia con una domanda: “Cosa significa amare qualcosa su Internet?”.
L’idea principale dell’autore è che il flusso costante di materiale interessante, su internet, ci obbliga ad apporre il nostro “mi piace” a svariate cose sulle quali, tuttavia, non torneremo mai sopra. Ogni giorno siti come l’Atlantic ci offrono innumerevoli articoli che apprezziamo e diffondiamo a nostra volta, per poi dimenticarli. Per non vederli mai più. Il mi piace e tutte le sue varie declinazioni, dal +1 al tweet, è dunque svuotato di ogni significato e dice ben poco su quanto l’autore abbia amato un contenuto.
Amato, appunto. È capire la differenza fra amare e piacere la soluzione, per l’autore. Ovvero fare una differenza fra i contenuti che abbiamo apprezzato in quella particolare ora di quello specifico giorno da quelli sui quali siamo tornati sopra a distanza di mesi — per rileggerli, riguardarli, ricordarli a noi stessi.
Io l’ho trovata una lettura molto piacevole, non solo per il contenuto ma anche per come è stata sfruttata l’applicazione di iOS. Vi consiglio di scaricarlo: Fish: a tap essay.
LINUZ (March 23, 2012)
Mi è piaciuto molto, ma secondo me c’è un piccolo problema di fondo che non viene affrontato. Molte volte i contenuti sul web vittima dei like sono in realtà solo dei frammenti, dei pezzi, degli estratti; questo può essere un motivo per cui non “torniamo” a consultarli. Inoltre, anche quanto i contenuti sono “interi” e autonomi, la snack culture ci “impone” di fruirli in modo frammentato. Il problema quindi, oltre alla mancanza di una “visualizzazione Album” (metafora geniale BTW), è la mancanza di compattezza, di completezza che caratterizza TUTTO: medium, contenuti e fruizione. Forse quando il web sarà più maturo (e anche noi) ci passerà questa insaziabile fame di meme/video/gif/articoli/post/news e cominceremo ad apprezzare (o amare?) i contenuti, uno alla volta (si spera).