Un euro, addirittura?

Perché così tante persone sono terrorizzate dallo spendere 0.99 centesimi per un’applicazione dopo averne spesi 700 per uno smartphone? E perché le medesime persone, quando si trovano da Starbucks, non hanno alcun problema a spendere 5 euro per un Caramel Macchiato? Nel mondo reale spendiamo due euro con relativa facilità, nell’App Store ci sembrano improvvisamente importanti e non siamo disposti ad investirli facilmente (a riguardo, guardate la vignetta di oatmeal).

A cosa è dovuta questa improvvisa avarizia? Secondo Dan Ariely la risposta è semplice: gestiamo gli acquisti a compartimenti stagni, vedendoli in maniera totalmente differente a seconda della categoria a cui appartengono.

Siamo ancorati al prezzo delle categorie di oggetti, quindi quando pensiamo al caffè, paragoniamo il costo dello stesso alle altre bevande. Quando pensiamo alle applicazioni, le paragoniamo solo agli altri acquisti digitali. Così, quando pensiamo di acquistare un’applicazione da un dollaro, non iniziamo a chiederci quale piacere ci darà questa applicazione da un dollaro – e nemmeno confrontiamo il relativo piacere che ricaviamo da essa con quello che ricaviamo da un caffè da quattro euro. Nella nostra mente, queste sono due decisioni separate.

Nell’App Store il prezzo minimo è nullo: le applicazioni sono disponibili anche gratuitamente. Questo fa sì che un euro sembri improvvisamente tanto. Secondo Dan l’effetto avrebbe potuto essere vanificato se Apple avesse imposto un prezzo minimo diverso da zero, anche ridicolo, anche di 0.15 centesimi: in quel caso saremmo stati più ben disposti ad investire un euro.

Ma al di là del perché questo avviene, cercate di evitarlo. È ridicolo fare il jailbreak ad un dispositivo pagato 700 euro perché “non so se posso permettermi di spendere un euro”. Puoi, e lo sai anche te.

Fabrizio Lingua (January 3, 2012)

Penso esattamente la stessa cosa. Non ho nessun problema ad aquistare un album o applicazioni da 5 euro perchè tengo conto sempre del lavoro che c’è dietro ad una applicazione, e preferisco avere qualcosa di utile e duraturo che spendermeli in altro.
Ho diversi amici che hanno un iPhone o un iPod Touch o addirittura un iPad che si rifiutano di comprare app a pagamento, l’ultima volta che ho suggerito un app (GarageBand per iPad) e ho ricevuto questa risposta sono rimasto a bocca aperta…

Cyberbooster (January 3, 2012)

Non sono molto d’accordo sul ragionamento dei compartimenti stagni e delle possibili soluzioni: l’utente non acquista a 0.99€ non perché il costo sia eccessivo, quanto perché potrebbero esistere alternative gratuite facilmente trovabili (altre app nello stesso store) e perché il costo di replicazione del software è zero.
Il costo di un caffè, per quanto basso, non è mai zero. Il personale che lo fornisce costa ed il tempo impiegato a servire un caffè, prendere i soldi e fare lo scontrino, nonché pulire i tavoli e sistemare il negozio a fine giornata hanno un costo. Tutti questi costi, in uno store virtuale che vende prodotti replicabili all’infinito a costo prossimo allo zero, non sono presenti. Il consumatore per quanto possa non ragionarci razionalmente, comprende a livello inconscio che non sta ricevendo un “bene”, ma una copia dello stesso che all’azienda non è costata nulla. Da qui la necessità di soffermarsi e valutare effettivamente se l’App è necessaria o si è disposti a spendere 0.99€ per qualcosa che potrebbe non piacerci (senza possibilità di chiedere un rimborso), o potremmo utilizzare per pochissimo tempo.

anerDev (January 3, 2012)

Semplice, la gente italiana è essenzialmente una merd* … Vogliono fare vedere i propri beni, vogliono mostrare agli altri la propria “superiorità” economia, ma alla fine sono più poveri di quello che sono, sopratutto dal punto di vista culturale (che è quello che conta).
Quindi si vantano di avere l’ultimo modello di iPhone, senza avere una necessità vera, si fanno belli per andare a bere un pessimo caffè da Starbucks anziché andare ad assaporare un vero caffè in un bar gestito da italiani … In poche parole, sono un popolo di buffoni …
Scritto da un Italiano Siciliano …

Segundo (January 3, 2012)

Al di la delle elucubrazioni pseudo nazionaliste, pagare le applicazioni ben fatte è giusto, perchè è un’opera intellettuale, quindi un lavoro. Per tale motivo sono contrario anche al jailbreack, mai operato sui miei device Apple.