Perché non ho giochi sull’iPhone
Ne abbiamo parlato assieme a Diego nell’ultima puntata di Brevi accenni (vi siete abbonati, vero?), ed ho pensato che l’argomento meritava non tanto di essere approfondito quanto piuttosto di ottenere la maggior diffusione possibile. Perché sempre più persone mi appaiono dipendenti dai giochi che hanno installato sul loro iPhone , ricorrendovi in ogni momento libero. Utilizzandoli sempre più di frequente con questo scopo: uccidere la noia.
Eppure, la noia serve. Steve Jobs, che era un grande fan della noia, condensa bene in poche parole la sua utilità:
“La noia permette di indulgere nella curiosità, e dalla curiosità viene fuori tutto. Tutte le cose [tecnologiche] sono fantastiche, ma non avere nulla da fare può esserlo altrettanto.”
Chiariamoci: quello che contesto non è giocare occasionalmente ad un gioco sull’iPhone. Quello che contesto è giocarci sistematicamente, ogni volta che se ne riscontri l’occasione, in treno o in coda. Fra una lezione universitaria e l’altra. In ogni momento di noia estrarre l’iPhone per immergersi in Angry Birds. In ogni istante vuoto, libero: riempirlo in maniera insulsa, pur di non dover affrontare la noia.
È ritenere che sia sempre meglio lanciare uccelli contro dei maiali piuttosto che annoiarsi, quello che trovo davvero assurdo. Ho già molti, troppi, modi di riempire un momento vuoto – leggendo un articolo che ho in precedenza salvato su Instapaper, tenendomi aggiornato con il flusso RSS dei blog che ho sottoscritto, sfogliando una delle riviste a cui sono abbonato, terminando il libro che sto leggendo.
Non che leggere sia sbagliato, figuriamoci, ma a volte sarebbe bene riflettere su quello che si è letto o quanto si è appreso. A volte, sarebbe bene smettere di apprendere nozioni, di riceverne, per riflettere su quelle che già si ha. A volte, sarebbe bene non fare nulla e pensare. Perché è in quei momenti, che le idee migliori vengono.
L’iPhone, così come l’iPad, è sempre a nostra disposizione per riempire un qualsiasi momento vuoto e permetterci di ‘scacciare la noia’. Quando, invece, sarebbe meglio semplicemente annoiarsi e, annoiandosi, pensare. Quel che sto dicendo è che i momenti di noia sono preziosi: ci consentono di ragionare e costringono a riflettere. Sprecarli sistematicamente con Angry Birds è triste. Come Stephen M. Hackett, penso che “la noia non sia una cosa negativa. Ma ucciderla con Angry Birds probabilmente lo è.”
Adriano Meis (November 25, 2011)
È un periodaccio per l’editoria eh? Le notizie vere sono ardue da trovare eh? Tocca scrivere di qualunque cosa pur di uscire con un pezzo eh? La differenza tra giornalisti ed opinionisti si assottiglia sempre più eh?
Eh?
Paolo (November 25, 2011)
Che noia.
Carolus (November 27, 2011)
Io trovo che sia un articolo eccellente. È un invito a riflettere invece di farsi prendere dalla frenesia dell’occupare il proprio tempo libero con qualunque cosa ci capiti a tiro. Dovremmo approfittare delle pause, del tempo passato in treno, in aereo o nelle sale d’aspetto per osservare e capire chi e cosa ci circonda. Magari ne vien fuori un pensiero di senso compiuto o persino una riflessione profonda anziché critiche fuori luogo e inutilmente sarcastiche.
Carmelo (November 27, 2011)
L’articolo è eccellente, invita alla riflessione
Carmelo