Quando persino Apple sbaglia il design
Ho criticato in passato il Calendario e la Rubrica del Mac, così come l’applicazione iBooks dell’iPhone. Non ha senso, per me, tentare vanamente di ricreare virtualmente un oggetto fisico. Il Kindle è un ottimo strumento di lettura perché non prova, in nessun modo, a imitare i libri di carta: non ha inutili animazioni, non propone finte pieghe sull’angolo delle pagine ma, semplicemente, crea una nuova esperienza di lettura, un’esperienza di lettura digitale.
Il Kindle non prova a emulare un libro di carta, l’operazione sarebbe fallimentare. Eppure Apple – un’azienda solitamente attenta al design – lo fa. Invece che puntare su un design nativo digitale, si ispira all’oggetto fisico originale che prova a sostituire. Lo fa con iBooks, l’ha fatto con la rubrica e con il calendario del Mac e dell’iPad – a mio parere entrambi poco usabili.
L’ha notato, e ne parla approfonditamente, James Higgs:
Tutte queste applicazioni sono originate da una sensibilità estetica completamente differente, e direi anche opposta, da quella che ha originato il design minimalista dei device su cui girano. Detesto queste nuove applicazioni. Perché?
Mettetela semplicemente così: perché sono bugie. Tentano di confortarci facendoci vedere che sono correlate con gli oggetti fisici del mondo reale, quando non ce ne è alcun bisogno. Sono l’espressione del kitsch più puro, una decorazione fine a se stessa. […] Queste sono applicazioni che ci si aspetterebbe dalla Disney, quasi sinistre nella loro mendacia.
Ipotizzo – anche James lo fa, in parte – che questo senso estetico sia dovuto ad una necessità: quella di essere mainstream e di abbracciare la cultura popolare. In altre parole, che sia dettato dal marketing. Apple ha bisogno di piacere alle persone, e solitamente le persone apprezzano più facilmente design infantili, appariscenti e ‘affettivi’, come quello di iBooks.
Il minimalismo piace, ma non a tutti. Bisogna avere un certo senso estetico, per apprezzarlo. E fino ad ora ho visto persone molto entusiaste del modo in cui iBooks finge, con svariate animazioni, di essere un libro reale.
UPDATE: Meglio precisare che, scrivendo ciò, nessuno sta insinuando che chi apprezza il minimalismo è migliore di quelli a cui non piace. Sono semplicemente due gusti differenti. Mi è capitato di incontrare persone orgogliose dei loro strani ed ampollosi temi grafici di Android, oppure che mettevano font decorativi come font di base del loro sistema operativo. Essendo uno a cui piace Helvetica, potete capire come ho guardato inorridito il risultato finale. Queste persone, loro stesse, mi hanno criticato la grafica ‘semplice’ di Apple. Non significa che sono stupide, semplicemente apprezzano un altro tipo di design. Quello che stupisce è come Apple, un’azienda molto minimalista nell’hardware, sia anche la stessa azienda che distribuisce iBooks.
Riccardo (October 27, 2011)
Sono pienamente d’accordo.
Trovavo molto più usabili le versioni precedenti di iCal e della rubrica, erano più in tono col computer.
Oggi tra le tante applicazioni che finalmente hanno assunto uno stile minimalista e che tutti abbiamo installato sul nostro Mac per non dimenticare lo stesso OSX che più minimale di così non si può, queste applicazioni sembrano quasi obsolete.
Sicuramente si tratta di marketing ma non capisco perché rendere OSX etereo e poi contrastare con delle app così retrò. Spiegatemelo voi.
Per iBooks credo potesse essere più funzionale lo scorrimento verticale a cui siamo abituati per qualsiasi testo elettronico, anche se su iPad spesso mi è capitato, mentre leggo a letto, di cercare di voltare pagina cercando il lembo del foglio come per un libro cartaceo, il che indica quanto sia coinvolgente l’utilizzo in questa forma.
Adriano Meis (October 27, 2011)
“Il minimalismo piace, ma non a tutti. Bisogna avere un certo senso estetico, per apprezzarlo”
Diglielo forte e chiaro a tutti quei burini che non capiscono niente di design, non come te che evidentemente hai il gusto estetico e la preparazione di un superuomo hegeliano…
Ma per favore, davvero, prima di scrivere una cosa sul blog conta fino a 10 o almeno prova, dico prova, a metterti un attimo in discussione, per il bene di tutti, anche il tuo.
Daniel (October 28, 2011)
Se non piace a te, non vuol mica dire che è sbagliato. Bah….
(October 28, 2011)
Adriano Meis, ho fatto un’aggiunta che magari, spero, spiega meglio quello che intendevo.
Raffaele (October 28, 2011)
Phil sono d’accordo con te quando parli di design e di come sia poco gradevole anche per me vedere alcune app che “fingono” comportamenti analogici, quasi a dare sicurezza all’utente.
Il caso più ecclatante però è senza dubbio, su iPad, quello del calendario e dei contatti che sono davvero posticci!
Io amo il modo di lavorare di Apple e i prodotti che sforna (motivo per cui sia io che te abbiamo passato la notte davanti a Apple Store Rizzoli prima dell’apertura) ma lo faccio con senso critico infatti alcune cose, come questa, non le apprezzo.
La critica che fai tu l’ho interpretata come quella che muovo io, il problema non sta in quale scelta tra minimalista e posticcio sia migliore ma bensì nella coerenza di alcune scelte di deign della mela. Se fai del design minimalista la tua bandiera (Jobs disse: “design is not about do more it’s about do less”) e il marchio di fabbrica dei tuoi devices, poi gli utenti più attenti e accorti noteranno che scelte come quelle di certe app sono fuoriluogo e stonano con la cura per tutto il resto. Il design dei contatti non è brutto o approssimativo ma INCOERENTE! L’interfaccia è un libro con le pagine che non si sfogliano e i testi si scorrono verso il basso con effetto cinetico che non hanno nulla a che spartire con la carta stampata.
Inviterei sia te che i lettori a provare un terminale WindowsPhone7 per apprezzare quanto stavolta Microsoft sia stata più coraggiosa nel lancio verso un design digitale. Io lo apprezzo molto, anche se ha il grosso limite di essere rozzo e non implementato a dovere. 🙂
Alla prossima
123 (October 28, 2011)
nei commenti dell’articolo originale c’e’ la risposta alle tue domande…
riassunto… i device sono minimalisti perche’ devono essere nel limite trasparenti/invisibili… allo stesso modo osx e’ un qualcosa che deve essere il più’ possibile trasparente e inesistente…
le applicazioni e le funzioni sono la parte importante nella visione dell’esperienza utente che ha apple e più sono realistiche le applicazioni, più sono familiari/intuitive e meno spaventose per l’utente… può piacere o no ma il design “digitale” di wp7 oltre ad essere uno spreco di spazio disponibile è anche meno intuitivo…
fokewulf (October 30, 2011)
Dunque, che sia d’accordo o no con quanto scritto da Phil non ha importanza. Trovo non esatto (e ce poi il cappello finale di Philapple che spiega tutto) definire l’app che vengono citate hanno un design sbagliato o non minimaliste.
Al contrario le trovo minimali nella loro scimmiottatura di oggetti reali. Hanno pochi particolari che danno una sensazione di “calore” che non spaventa l’utente. Dobbiamo fare i conti che nonostante gli iDevice siano prodotti Apple questi, sono pensati per un numero superiore di utenti, molti dei quali nuovi al minimalismo della casa di Cupertino.
Amo l’applicazione iBooks che mentre leggo il mio libro in metrò vedo i colli allungarsi quando con il dito sfoglio la pagina e l’app esegue un’animazione, che se nella realtà solida di un libro cartaceo è normale, in quella digitale ha un che di romantica magia.
Rimango comunque d’accordo con l’analisi dell’articolo che il design è una valutazione soggetiva.
Adriano Meis (October 31, 2011)
@Filippo Corti
Apprezzo molto la nota a pie’ d’articolo anche se devo chiarire che io stesso preferisco uno stile minimalista ad uno “barocco” e condivido in buona parte quel che hai scritto.
Mi ha infastidito la ( percepita ) supponenza che prevedeva che per apprezzare un qualsivoglia stile di design si debba avere chissà quale gusto estetico, come se l’estetica fosse una cosa oggettiva e non assolutamente soggettiva.
Evidentemente dato il tuo addendum la “percezione” era sbagliata 😉 e me ne rallegro.
Vorrei far notare comunque che la scelta di usare una metafora del mondo reale ( come un libro o un’agenda ) non è dettata solo dal design, o meglio, solo dalla sua componente estetica, ma anche da motivi ergonomici. Apple stessa nei vari documenti che offre alla sua schiera di sviluppatori iOS e MacOS spiega come usare questo tipo di metafore nella realizzazione delle UI.